Silvia Trucco, oggi Psicologa e Psicoterapeuta dalla formazione eclettica e multidisciplinare, nasce a Roma il 20 Marzo 1979 e si può dire che abbia trascorso tutti gli anni della sua infanzia e adolescenza più in acqua che sulla terra. Infatti dai 3 anni, età in cui inizia con delle lezioni di nuoto, in poi, proseguendo in modo agonistico, intraprende una vera e propria carriera acquatica che la condurrà precocemente ad entrare nella nazionale italiana giovanile di nuoto sincronizzato.
Diventata campionessa nazionale e mantiene il titolo dagli 11 ai 16 anni, età in cui decide di lasciare la sua carriera agonistica prima di poter partecipare alle Olimpiadi di Sydney 2000,decisione presa in favore del proseguimento della sua carriera di studi e di lavoro come insegnante di nuoto. Dopo aver conseguito il diploma linguistico si inscrive nel 1999 alla facoltà di Psicologia all’università “La Sapienza” di Roma. Studia in modo passionale e vorace,tanto da concludere tutti gli esami del corso di laurea quinquennale in soli 3 anni. Impossibilitata dal punto di vista legale a laurearsi con così anticipo, decide di intraprendere una tesi sperimentale con la cattedra di Psicofisiologia Clinica del prof. Vezio Ruggirei, docente di cui Silvia diviene vera e propria allieva frequentando assiduamente l’attività di ricerca della cattedra. La tesi s’intitolerà “L’impatto dell’oggetto perturbante surrealista nel contatto interpersonale e nei confini corporei di pazienti schizofrenici”, per lo svolgimento della quale dovrà lavorare presso il reparto psichiatrico dell’ospedale S. Giacomo di Roma.
Questa tesi coniuga due passioni di Silvia, quella della psicologia con quella
dell’arte e della pittura surrealista in particolare, ma prima del conseguimento della tesi si iscrive e frequenta la prima edizione del Master triennale in Artiterapie ad indirizzo Psicofisiologico Clinico Integrato, promosso dall’Associazione degli Psicofisiologi clinici Europei. Un percorso di formazione che la sottoporrà ad un intenso training personale in cui l’apprendimento della danza-musica-teatro- terapia darà modo alla sua creatività di trovare una giusta collocazione anche nel contesto lavorativo. Nel frattempo Silvia sceglie di andare a vivere da sola e intensifica il lavoro come insegnante nell’ambito del nuoto e fitness ed educatrice e coordinatrice di in un centro diurno per bambini, per mantenersi e soprattutto per seguire il suo istinto più forte, quello di partire e trascorrere i mesi estivi zaino in spalla, ad esplorare e conoscere le diverse culture dall’Asia all’America Latina.
Questa instancabile attività di “Viaggiatrice” diviene da subito parte integrante e fondamentale della sua formazione, infatti nel 2007 inizia a frequentare un master in Etnopsichiatria e Psicologia Transculturale presso l’istituto A.T.Becks di Roma. La sua brillante carriera universitaria la porta a restare nell’ambito della cattedra di Psicofisiologia Clinica dove ha la possibilità di svolgere un'attività di ricerca e consulenza gratuita presso il centro di Psicofisiologia Clinica della Sapienza. Quindi, a 24 anni appena compiuti, vede i suoi primi pazienti e conduce un gruppo di ricerca sul potere evocativo delle induzioni acquatiche nell’ambito del rilassamento, della consapevolezza di sé e dello stile di attaccamento madre -figlio. Ed è proprio quest’ultima ricerca, condotta con il dott. Palmieri, a condurla presso la struttura termale delle Terme dei Papi di Viterbo, dove grazie alla disponibilità del direttore sanitario, Dott. Roberto Conigliaro, con cui nasce da subito un’ottima collaborazione stima reciproca e profonda amicizia, Silvia mette a punto e sperimenta prima in gruppo, poi in coppia ed individualmente il suo nuovo modo di lavorare in acqua all’integrazione psicofisica. A novembre 2006 nasce l’Acquamovimentoterapia: un percoso di 50 minuti in cui la persona, dopo esser sottoposta ad un check-up delle proprie tensioni corporee attraverso un induzione immaginativa, si ritrova condotta nel rilassamento più profondo in una piscina di acqua termale a 37 gradi, dove la dottoressa lavora prima alla sincronizzazione del respiro al galleggiamento e facilita la ricerca di un equilibrio acquatico, dopo di che, attraverso l’ascolto delle tensioni della colonna vertebrale, ne facilita il rilascio adagiando sulla sua schiena il paziente e facendolo muovere come un alga a ritmo di un leggero accompagnamento musicale, facendo perno sui punti della colonna vertebrale più contratti… tutto questo si rivela presto essere una vera e propria esperienza regressiva e di abbandono. E' proprio grazie alle centinaia di persone che provano l’Acquamovimento, che Silvia affina le sue doti di sensibilità e percezione delle tensioni posturali e quindi dei conflitti psichici. L’acqua, suo elemento per eccellenza, si rivela il luogo principe per l’affiorare di vissuti psicologici, e la piscina termale diviene di lì a poco un suo secondo studio.
Negli stessi anni Silvia consolida la sua attività principale di consulenza psicologica privata e conduce inoltre laboratori e stage esperienziali di Artiterapie, Mediazione Culturale e approfondisce le sue conoscenze sui sistemi di cura locali attraverso i suoi viaggi, come quello itinerante attraverso Perù, Equador, Bolivia e Venezuela, dove ha avuto modo di soggiornare nella foresta amazzonica e sperimentare i sistemi di cura delle tribù locali. L’interesse per lo studio degli stati di coscienza diviene sempre più forte poiché, sia da queste importantissime esperienze che dal suo quotidiano lavoro con i pazienti, emerge tutta la potenzialità del lavoro sulla Trance. E’ così che prende forma il viaggio del 2008 in cui l’obiettivo è quello di girare un documentario sulla trance degli sciamani dell'India del nord e del Nepal. Nel 2010 Silvia apre e dirige “Sinestesia” Centro Medico Polispecialistico ad integrazione psicofisica: un progetto che la assorbe completamente sia nell’impegno lavorativo che economico e che si conclude successivamente poiché la collaborazione con l’equipe medica non dà il ritorno sperato. Nel frattempo viene alla luce Diana, figlia nata dal matrimonio con Valerio Irrera, con cui si sancirà nel tempo un sodalizio anche professionale nel progetto Ritrovarsi in Viaggio, poiché Valerio si occuperà della parte web marketing e di fotoreportage del lavoro. Ritrovarsi in Viaggio rappresenta per Silvia il progetto della vita in cui far confluire le sue specializzazioni, competenze e passioni. Una proposta assolutamente innovativa ed avvincente a cui nel tempo sempre più persone si avvicinano e coinvolgono.
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Oscar Wilde – Il ritratto di Dorian Gray
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